Info Rinoplastica

La rinoplastica, nota anche come chirurgia di rimodellamento del naso, consente di modificare la forma e le dimensioni del naso migliorando l’armonia del viso senza però stravolgere la sua fisionomia. Nello specifico, la rinoplastica consente di aumentare o diminuire le dimensioni del naso (piccolo, grande o largo), cambiare la forma del dorso (incavato o con presenza di gobba o gibbo) e della punta (larga, stretta o lunga), modificare l’ampiezza delle narici e cambiare l’angolo tra la fronte e il naso o tra il naso e il labbro superiore. 

Con questo piccolo intervento è possibile correggere anche difetti post-traumatici oltre che congeniti. Solitamente, fanno richiesta di intervento coloro per i quali la forma del proprio naso non si accorda con i canoni del viso e la propria personalità, tanto da arrivare a soffrire psicologicamente per questo. Le aspettative sono un elemento importante per la soddisfazione finale del paziente. Bisogna ricordare, però, che la rinoplastica può aiutare a migliorare la percezione di sé e il proprio rapporto con gli altri, ma questa è solo una conseguenza, non certo l’obiettivo della rinoplastica. Le caratteristiche più comuni presenti nei pazienti che si sottopongono a questo intervento sono: naso aquilino, naso a patata o punta carnosa, naso a sella, naso deviato / storto, naso grosso in proporzione al viso, narici larghe e gibbo nasale. Se ci sono anche difficoltà respiratorie causate dalla deviazione del setto nasale è necessario procedere, contemporaneamente, ad un intervento di settoplastica al fine di modellare e riposizionare il setto nasale deviato.
la rinoplastica può essere:

  • Primaria: è l’intervento realizzato su una piramide nasale sulla quale non si è ancora intervenuti chirurgicamente;
  • Secondaria: mira ad eliminare quei difetti che non è stato possibile correggere con il primo intervento o che sono stati provocati da una pregressa rinoplastica. Talvolta alcuni pazienti hanno bisogno di ulteriori interventi (rinoplastica terziaria, ecc.) a causa dell’importanza del trauma subito o della gravità della malformazione da cui sono affetti (labiopalatoschisi, ecc.);
  • Etnica: è rivolta solo ai pazienti di origine asiatica o afro-americana che desiderano ottenere una modifica, ovvero una “occidentalizzazione” dei loro lineamenti. La rinoplastica etnica è una chirurgia estetica particolarmente complessa in quanto i pazienti di origine asiatica e afro-americana presentano delle caratteristiche di cute, sottocute, conformazione e consistenza delle strutture osteo-cartilaginee diverse da quelle dei pazienti di origine caucasica.

 

A seconda della tecnica utilizzata dal chirurgo, si parla di rinoplastica “chiusa” o “aperta”. La rinoplastica chiusa è indicata per nasi che presentano piccoli difetti, soprattutto sulla punta, o che non presentano grandi deviazioni della piramide nasale. Questa tecnica consiste nell’effettuare tutte le incisioni all’interno del naso. Il chirurgo opera utilizzando una luce frontale e tutte le modifiche della piramide nasale vengono eseguite passando attraverso le narici. Questa tecnica è particolarmente difficile e viene utilizzata solo da chirurghi molto esperti. La rinoplastica “aperta” è utilizzata per correggere difetti importanti della punta come asimmetrie, punta bulbosa, naso a “pinocchio”, “pinched-nose”, punta bifida, deviata, retratta, ecc., o per correggere esiti di labiopalatoschisi o, ancora, nelle rinoplastiche secondarie o post-traumatiche. Questa tecnica prevede, oltre alle incisioni effettuate nella rinoplastica “chiusa”, anche un’incisione sulla columella (ovvero alla base della piramide nasale). Anche questa tecnica, se correttamente eseguita, non lascia cicatrici visibili. La rinoplastica “aperta” è di più facile esecuzione perché permette al chirurgo di vedere direttamente i difetti delle strutture osteo-cartilaginee da correggere. Qualora il paziente presenti un’eccessiva ampiezza delle narici, si può associare alla rinoplastica chiusa o aperta un’ulteriore metodica chirurgica che permette di ridurre le dimensioni e la forma delle narici mediante incisioni longitudinali o trasversali effettuate alla base del naso. Poiché non esiste un’unica tecnica valida per tutti i tipi di intervento, il chirurgo dovrà conoscere ed applicare le diverse tecniche individuando quella più adatta per il paziente. La scelta della forma e delle dimensioni del naso viene, generalmente, fatta dal chirurgo plastico d’accordo con il paziente, cercando di rispettare il più possibile la fisionomia del volto e le caratteristiche fisiche del paziente. La rinoplastica, inoltre, può essere eseguita da sola o in associazione alla chirurgia funzionale del naso (rinosettoplastica, chirurgia dei polipi nasali e dei turbinati) e alla chirurgia estetica del volto (blefaroplastica, il lifting, la mentoplastica). Nel caso in cui gli interventi riguardino il rimodellamento completo del profilo si parla “profiloplastica” che corregge naso, mento e/o zigomi. Gli interventi di chirurgia estetica utilizzati nella profiloplastica sono la rinoplastica, la mentoplastica e la malaroplastica. Questi interventi possono essere eseguiti contemporaneamente oppure in tempi operatori diversi. Non esistono limiti di età per sottoporsi a questo tipo di intervento, ma è preferibile aspettare la fine dello sviluppo delle strutture ossee e cartilaginee che avviene generalmente intorno ai 20 anni. I risultati della rinoplastica sono generalmente molto buoni, si tratta comunque di una procedura chirurgica complessa dove le complicanze (sanguinamento, infezione) sono rare, ma possono accadere ed essere agevolmente superate solo se l’intervento è eseguito da uno specialista all’interno di strutture autorizzate. Per ridurre i rischi di complicanze è, comunque,  fondamentale seguire esattamente i consigli e le istruzioni del chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e causare ritardi di guarigione. Durante la visita pre-operatoria il chirurgo dovrà valutare la forma e le dimensioni del naso, verificare la presenza di eventuali difetti estetici e/o funzionali e illustrare e condividere con il paziente le possibili modificazioni della forma, del profilo e dell’estetica del naso in armonia con il volto. Il chirurgo dovrà, inoltre, valutare le condizioni di salute generali del paziente per escludere la presenza di complicazioni (quali pressione alta, problemi di coagulazione o di cicatrizzazione) che potrebbero influire sul risultato finale dell’intervento. Al termine della visita il chirurgo, in accordo con il paziente, sceglierà la forma del naso più adatta alla fisionomia e all’estetica del volto. Prima dell’intervento, il paziente riceverà istruzioni specifiche sull’alimentazione pre e post-operatoria e sull’assunzione di farmaci, alcool e sigarette.

La rinoplastica viene, generalmente eseguita in anestesia generale con ricovero in regine di day surgery. Le rinoplastiche di modesta entità, invece, possono essere eseguite in anestesia locale con sedazione (il paziente rimarrà sveglio, ma rilassato ed insensibile al dolore). L’intervento di rinoplastica dura circa un’ora. Sopra il naso viene modellato un tutore, una sorta di mascherina rigida che, appoggiata saldamente sulla piramide nasale, favorisce il riassestamento dei tessuti nella posizione corretta. Inoltre, il tutore rigido, che va portato mediamente un paio di settimane, serve a proteggere la zona operata dagli urti accidentali e può essere utile quando si utilizzano gli occhiali, in modo che la montatura non poggi direttamente sulla porzione ossea. Dopo 24 ore o più, secondo la tecnica impiegata, vengono rimossi i tamponi dalle narici. Al paziente vengono consigliati alcuni comportamenti ideali da tenere nei primi giorni post rinoplastica, onde favorire la guarigione e limitare il gonfiore. L’applicazione di compresse fredde è di aiuto per contenere l’edema, così come dormire con due cuscini sotto la testa. Nelle 48 ore successive all’intervento di rinoplastica il paziente dovrà rimanere a riposo con la testa sollevata. A partire dal terzo giorno potrà riprendere la sua vita quotidiana evitando attività faticose, saune e bagni turchi, l’esposizione al sole, l’assunzione di cibi e bevande molto calde e limitando l’uso degli occhiali. Nei primi due giorni potranno apparire gonfiore ed ecchimosi intorno agli occhi. Molto raramente si possono verificare sanguinamenti che necessitano dell’uso di tamponi. Un certo gonfiore potrà persistere anche per parecchie settimane soprattutto sulla punta del naso. Il risultato sarà definitivamente raggiunto a circa un anno dall’intervento.

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Dottore Luigi Di Rosa

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Dottore in chirurgia plastica
Dr. Luigi Di Rosa

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